Le chiacchiere di Carnevale diventano regine della tavola anche sull’isola d’Ischia. Già una settimana prima del martedì grasso, i banconi delle pasticcerie si colorano di questi fragranti e sfiziosi dolcetti amati soprattutto dai più piccoli.
Per tradizione le chiacchiere vengono inzuppate rigorosamente nel sanguinaccio. Si tratta di una crema dolce a base di cioccolato che un tempo, però, veniva realizzata con il sangue del maiale. Si dice che di quest’animale non si butta via niente e, di fatti, anche il sangue, veniva conservato al momento della macellazione e trattato con una tecnica particolare. Aromatizzato con cannella e altre spezie, mescolato, poi, al vino cotto, vi si aggiungono i canditi, le noci, il cacao amaro e il rum.
Oggi è davvero difficile trovarlo, ma qualche anziano del posto, che conserva la ricetta antica, lo ripropone nella propria casa come una preziosa prelibatezza dei tempi antichi. Fritte o al forno, preparare le chiacchiere è davvero un divertimento, ancora di più se poi si mangiano appena cotte e spolverizzate con un gustoso strato di zucchero a velo.
Quella delle chiacchiere è una tradizione trapiantata a Ischia dal Nord Italia; sull’isola, infatti, il dolce tipico di Carnevale è il migliaccio. Conosciuto in tutta la Regione Campania, qui sull’isola si gusta con una variante. Al posto della semola vengono utilizzati, infatti, gli spaghettini.
Il nome deriva dalla farina di miglio con la quale veniva realizzata la pietanza insieme a latte, uova, ricotta e aromi vari. Il migliaccio è un dolce che appartiene a una cucina povera, ma ancora oggi è riproposto quasi in tutte le famiglie ed è davvero goloso. Tra chiacchiere e migliaccio così è festeggiato il Carnevale sulle tavole ischitane, non solo i bambini travestiti come i loro beniamini sono in festa, ma anche e soprattutto il palato.
