Qualcuno, nel descrivere questo itinerario, dice che è tra i più belli e affascinanti da percorrere sarà forse il panorama o la storia che avvolge questo sentiero che riporta, indietro nel tempo, a un culto che, ancora oggi, in barba alla modernità, resiste.
Arrivati nello spiazzale antistante il ristorante il Bracconiere – siamo nel comune di Serrara Fontana – si comincia a camminare per raggiungere la cima del monte. Dall’alto s’ intravede già Forio e il suo mare, mentre, volgendo lo sguardo in su è la vetta del monte Epomeo che da qui ci appare davvero vicina. La storia dell’isola rivive in questo sentiero in particolare nella pietra dell’acqua, un masso che è ancora lì, in quella zona, dove veniva raccolta l’acqua per irrigare quello che un tempo era il granaio dell’isola.
Continuando a passeggiare tra lecci e castagni troverete delle fosse scavate nel terreno, sono le fosse della neve, delle cavità dove un tempo veniva raccolta la neve che lì all’Epomeo era solita scendere nei mesi più freddi dell’inverno. Chi frequentava quelle zone, s’ingegnò raccogliendola in quelle fosse per poi rivenderla sotto forma di ghiaccio per le granite che venivano vendute ai primi turisti che iniziavano ad affollare l’isola.
Durante il percorso troverete le antiche case di pietra, ancora presenti nella loro struttura originaria, una vivida testimonianza dell’architettura rupestre che gli ischitani non dovrebbero mai dimenticare.
Dal bosco della Falanga con una lunga passeggiata in quella che è la storia della nostra isola, inebriati dagli odori della natura, osservando il terreno che cambia consistenza a seconda dell’altura, si arriva a Santa Maria al Monte, lì, ogni anno, è tradizione raccogliersi intorno alla Chiesa nel giorno di Santa Maria, il 12 settembre. Tra fede e tradizione si consuma un lungo pic-nic tra amici per poi ritornare alla modernità dopo il tramonto e darsi appuntamento, ancora, all’anno prossimo.
Clicca sulle miniature per vedere la gallery.




