Fu con il papà Luigi, barbiere e pittore, che diede le prime pennellate sulla tela, parliamo dell’ischitano Federico De Angelis (1914-1984) che, ben presto, fu protagonista della scena artistica degli anni ’60.
L’artista amava riversare il suo io sulla tela, avvolgendo i paesaggi ischitani, i ritratti e le nature morte di un senso di oblio percepibile agli occhi di chiunque. Ciò che osserva, il De Angelis dipinge così come i bastimenti all’interno del Porto, il mare, il bosco e ancora nature morte con pesci sulla riva e conchiglie.
Dalla sua aveva una forte intuizione nel capire dove poteva essere racchiusa l’arte trasportandola così sulla tela con una forte suggestione del reale attorniata di freschezza. In vita si batté fino alla fine per la salvaguardia dell’ambiente prendendo parte all’Associazione Italia Nostra. L’isola era per lui tutto.
