La sua vita trascorse interamente sul Castello Aragonese. Fu lì che Gabriele Mattera trasse ispirazione per la sua arte che perdurò fino al 2005 facendo di lui uno degli artisti contemporanei più apprezzati dall’isola e non solo.
Erano gli anni ’60 e, nei suoi quadri, il Mattera prediligeva le figure dei pescatori, anche se l’isola da cartolina sembrava scomparire. La lettura che egli dava di ciò che aveva intorno era totalmente personale, sembrava vedere l’isola attraverso un filtro che non tutti riuscivano a decodificare.
È con la prima maturità che scopre l’artista che è in lui, lo studio del paesaggio e poi le figure umane ritratte di continuo per ben quindici anni. Artista a tutto tondo si impegna con il disegno e l’incisione provando diverse tecniche pittoriche per poi scegliere quella che più gli si confà che è quella della pittura ad olio.
Tra i suoi quadri più belli, oltre i paesaggi sconfinati che gli si presentavano dalle terrazze del castello Aragonese, quelli che ritraggono la natura, tra fiori secchi, carciofi e girasoli.
Sin dalle prime mostre personali organizzate nella vicina Napoli riuscì a raccogliere un forte consenso. La sua pittura maturerà a ogni pennellata e, dopo i pescatori, erano gli anni ’70, soggetti preferiti divennero le bagnanti ritratte su tele di grosse dimensioni.
Intanto, la sua arte, fa il giro del mondo arrivando a Zurigo, Vienna, Amsterdam e Worpsvede.
Non mancano spazi espositivi in Italia, dopo Napoli anche in Reggio Emilia, Roma e Milano. Il nuovo ciclo “uomini in rosso” verrà presentato per la prima volta, nei suoi 8 quadri, nel 1999 anno in cui inaugura la galleria Elo Art di Eleonora Sachs nel vicoletto San Gaetano a Forio.
Gabriele Mattera fu uno dei massimi artisti del novecento e a testimoniarlo sono i suoi quadri che continuano a essere esposti nel mondo pure a distanza di molti anni dalla sua morte.
