Giovanni De Angelis

Lo scultore ischitano Giovanni De Angelis ha esposto la sua arte in marmo e pietra in tutto il mondo. Sin da bambino capì che l’arte era la sua strada e, nel 1950 arrivò il primo riconoscimento. Aveva appena 11 anni e si guadagnò il “premio del fanciullo artista”.

Tra i ritratti più significativi rientra senza dubbio quello al poeta Eugenio Montale incontrato a Ischia nel 1954. Quattro anni dopo si è diplomato all’Istituto d’Arte di Napoli e nel ’61 ha ricevuto una borsa di studio per l’Accademia di Monaco di Baviera dal governo di Bonn.

Dopo aver frequentato artisti e letterati di alto calibro, nel ’73, fece ritorno nella sua isola dove vive e continua a scolpire. Il suo marmo sembra animato, lo scalpello sembra dare vita alla materia in un gioco di contrasti che è un po’ la sua caratteristica.
Lo studio dove nasce l’arte è ai piedi del Castello Aragonese a pochi passi dal mare dal cui impeto, forse, trae ispirazione.

Il De Angelis non ha mai smesso di ricercare tecniche e ispirazioni in giro per il mondo, dall’Egitto al Perù, città altre dalla sua isola dove numerosi sono stati gli incontri con altri artisti del suo calibro.  La precisione è nello scalpello dell’artista insieme all’estro e così da un blocco informe di marmo nascono alcune tra le sue opere più famose come la “Sibillia di Delfi” o “l’uomo delle rocce” .

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