Fu Vincenzo Funiciello l’artista ischitano che sperimentò la potenza creativa del collage. L’artista nacque sull’isola nel 1905 e, figlio di una numerosa famiglia, scoprì l’arte grazie al paesista Ricchizzi che gli insegnò i primi rudimenti per approcciarsi alla tela.
Dopo i primi esperimenti con pennelli, di ritorno da Berlino, era il dopoguerra, ebbe un’idea che lo folgorò. Tanti piccoli pezzi di stoffa colorata, tutti di diversa misura e fattura, giacevano sul pavimento di una sartoria isolana, li raccolse e iniziò a creare delle vere e proprie opere d’arte su tela. Quella sua idea decretò il successo dell’artista.
Nonostante il successo ottenuto dai suoi collage, la sua fu una vita ritirata; continuò instancabile a frequentare gli studi d’arte dei più grandi con uno sguardo sempre più attento alla natura che lo circondava. Oltre i famosi collage, un buon successo raccolsero anche i quadri in bianco e nero per i quali utilizzava la tecnica pittorica dell’inchiostro di china.
I critici d’arte più quotati lo soprannominarono il “mago della roccia”; memorabili i suoi scogli realizzati con tratti di spatola. Il cuore dell’isola, la sua autenticità, è al centro dell’arte di Funiciello. Il Castello Aragonese, il mare che s’infrange sulle spiagge dorate, il verde dei vigneti, e la semplicità degli isolani resta fissata per sempre dall’arte firmata Funiciello.
