Non è un caso che l’Isola d’Ischia sia denominata “isola verde”. Composta prevalentemente da macchia mediterranea la sua vegetazione è ricca e varia. Boschi di castagno e d’acacia li ritroviamo intorno agli antichi crateri mentre, nelle zone scoscese, sono presenti querce secolari, lecci sempre verdi e frassini. Vigneti e ricchi frutteti ricoprono le colline ischitane.
Caratteristica delle zone più alte è invece la felce Woodwardia radicans che oltre a Ischia cresce in altre località della Campania, della Sicilia e della Calabria.
Si trova, inoltre, la Cyperus polystachios Rottb, una specie igrofita e termofila che cresce solo a Ischia tra le fumarole dove si crea un microclima particolarmente caldo e umido.
Scoperta a Ischia dal botanico napoletano Giovanni Gussone a metà dell’800 è poi la Limonium inarimensis Guss una piccola pianta che cresce dalle rocce a stretto contatto con il mare.
Formazioni vegetali diverse arricchiscono la macchia mediterranea ischitana che rappresenta un unicum per le condizioni microclimatiche favorevoli.
Tra le specie arboree più rappresentative troviamo l’ulivo e il leccio; il corbezzolo, il mirto, l’oleandro, l’alloro, le filiree ed il lentisco si ritrovano, invece, tra le arbustive. Ginestre, cisti ed eriche annunciano, con il loro profumo, l’arrivo della primavera mentre il sottobosco si arricchisce di nuovi colori con le orchidee spontanee, le violette, i ciclamini, gli anemoni. Rosmarino, nepeta e origano rendono esclusiva l’ isola dal punto di vista ecologico.
Splendidi sono poi gli elierisi e i fichi d’ India che danno, insieme alle piante d’aloe, un’atmosfera esotica all’isola. Sui litorali rocciosi vi è il critmo e la rara statice d’Ischia, un unicum in tutto il mondo.
Nelle rupi più riparate troviamo la Spartium Junceum, l’euforbia arborea, nei prati erbosi anemoni e ciclamini. Bellissime felci si sviluppano nelle stazioni a substrato umido e con esposizione a Nord così come la minuscola Selaginella denticulata.
Su parte del promontorio di Zaro vi si trova un buon esempio di lecceta così come anche tra le pinete costiere della zona dell’Arso, caratterizzata da frutici e suffrutici di specie sempreverdi e di piccole e medie dimensioni.
Sulle pendici più esposte all’azione livellatrici dei venti, si ha la macchia bassa con prevalenza di Cistus nei substrati più aridi e sassosi; la macchia con predominio di Quercus ilex L. e Arbutus Unendo L. è propria, invece, dei terreni più fertili e ricchi di sostanza organica.
Si riscontra soprattutto sul promontorio di Zaro, zona riparata dai venti.
Diverse specie di querce si ritrovano insieme ai soliti arbusti tra i quali il nocciolo e l’orniello. Un vero e proprio bosco di queste essenze è stato ricreato nella parte superiore della baia di San Montano.
Le pinete, sparse per l’intero territorio, sono state piantate dall’uomo e sono costituite da esemplari di pino da pinoli e di pino d’Aleppo.
Il primo facile di crescita su suoli lavici e si giova del clima mite e dolce per l’azione mitigatrice del mare risente dell’ombra orografica dell’Epomeo.
Gran parte delle pendici dei monti di Ischia sono ricoperte da fitti castagneti ben costituiti nelle località di monte Rotaro, monte Trippodi, Monte Vezzi, pietra dell’acqua, monte Epomeo, Pera, Pirola, Buceto, Cantoni, monte Toppo, Erba Nera, Chiummano, Cavallaro, Sant’Antuono e Pennanova.
Il sottobosco è invece caratterizzato da ranunculaceae, primulaceae, gentianacche, liliaceae, scophulariaceace, poaceace.