Basilica di Santa Maria di Loreto

Passeggiando nel comune di Forio, lungo una delle strade principali del centro storico, ci si imbatte in una tipica gradinata in pietra lavica che porta all’accesso della Basilica Pontificia di Santa Maria di Loreto accanto alla quale si staglia l’antico Ospedale  e l’Oratorio dell’Assunta, costruito intorno ai primi anni del ‘300.
Nel 1580 divenne così come è adesso ma ancora nel ‘600 ci furono degli ampliamenti con l’aggiunta di  un altro transetto e di una nuova abside. Il campanile che si erge all’esterno della Chiesa con l’orologio su una delle facciate fu invece costruito nel 1731 mentre tra il 1780 e il 1785 fu innalzato l’altare maggiore decorato con stucchi e pannelli marmorei bianchi e neri provenienti dalla città di Genova. Nel 1787 l’Oratorio divenne Chiesa comunale e si ottenne il decreto di incoronazione della Madonna di Loreto. Intensa fu l’attività dell’Ospedale che restò attivo fino agli anni ‘60 dell’ ‘900 quando Rizzoli fece costruire l’attuale Ospedale.

La Basilica, al suo interno, presenta un innumerevole serie di opere d’arte. La facciata, suddivisa in due ordini di pareste, si conclude in alto con un frontone a timpano triangolare, al centro del quale vi è un mosaico che porta la firma del pittore tedesco Edward Bargheer. Due campanili culminanti a pera e rivestiti di maioliche fermano l’edificio lateralmente. L’Interno, a croce latina, presenta tre navate suddivise da quattro archi in stucco bianco i cui pilastri si presentano preziosi con i marmi policromi. All’incrocio della navata principale col transetto vi è la cupola. Una volta dentro guardate verso l’alto, noterete un soffitto a cassettoni dotato di una elegante carpenteria in legno e oro con al centro un quadrone.basilica-santa-maria-di-loreto-02

La Basilica è ricca di opere d’arte e possiede un archivio colmo di importanti documenti. Il Martirio di San Bartolomeo, eseguito nel 1636 da Cesare Calise sorprende il visitatore che si sofferma dinanzi al primo altare della navata sinistra. Sul secondo altare è presente invece un olio su tavola,  altra opera del Calise, raffigurante San Nicola e storie del Santo ed eseguito intorno al 1607 che venne successivamente restaurato dal Di Spigna andando a variare in alcuni punti come la fisionomia del volto del santo.
Una cappella è tutta dedicata all’Immacolata e presenta una coppia di tele appartenenti al Di Spigna raffiguranti il Riposo durante la fuga in Egitto e la Nascita della Venere.
Sull’altare della cappella, eseguito in marmi policromi durante la prima metà del ‘700, vi è una nicchia decorata in cui è presente una statua lignea dell’Immacolata realizzata nella prima metà del secolo da un seguace di Nicola Fumo. Un altro dipinto dedicato all’Immacolata, ma conservato in un pessimo stato, è presente in una stanza accanto la sacrestia e risale al ‘300.

La famiglia Massa firma invece il pavimento in mattonelle maiolicate risalente al 1754.
Un olio su tavola  raffigurante una Madonna col Bambino e i Santi, della seconda metà del ‘500, occupa la parete a destra dall’ingresso laterale.  Altri due dipinti sono presenti nel corridoio d’accesso alla sacrestia. Uno, un olio su tavola, raffigura la Madonna con Bambino e Santi, l’altro, ottocentesco, rappresenta il cardinale Hohenlhohe che fu nominato da Pio IX protettore dell’arciconfraternita come si legge nella vicina lapide.

La sacrestia presenta una ricca pinacoteca con i ritratti dei foriani illustri defunti ma soprattutto con un olio su tavola, risalente alla seconda metà del ‘500 e raffigurante la Vergine e i Santi Pietro e Paolo e una Visione di San Giovanni Evangelista datata 1601 e firmata Cesare Calise.

Tornando all’interno della Chiesa, precisamente nella zona presbiteriale, vi troviamo un imponente altare maggiore frutto della collaborazione di uno scultore della cerchia di Lorenzo Vaccaro e il maestro marmoraro Gaetano Sacco che lo eseguirono nel 1710. Lungo la navata sinistra, sul quarto altare vi è una Madonna col Rosario, datata 1581, con 15 riquadri raffiguranti i misteri eseguita da Aniello De Laudello mentre, entrambe le navate, sul quinto pilastro, presentano una coppia di dipinti con San Giuseppe e Sant’Antonio quest’ultimo restaurato recentemente porta la firma di Sarnelli.
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Una serie di quattro dipinti con Storie della Vergine eseguite tra il 1751 e il 1754 da Di Spigna sono presenti sulle pareti alle spalle dell’altare maggiore. La Madonna di Loreto, a cui è dedicata la Chiesa, è raffigurata  in una pala d’altare posta in una nicchia dell’abside dove è presente una scultura a manichino della Madonna col bambino opera di un ignoto maestro di ambito napoletano attivo nel primo quarto del XVIII.
Sempre nell’abside una tavola dell’ultimo quarto del XVI secolo raffigurante la Madonna di Loreto e i Santi. L’opera presenta una sigla “SC” ma non una firma, tuttavia chi dipinge si ritrae con una tavolozza tra le mani nella parte sinistra mentre, a destra, vi è il ritratto della committente.

Una coppia di dipinti raffiguranti San Pietro e San Paolo, opera di un ignoto pittore di ambito provinciale attivo verso la metà del settecento è presente sul secondo altare della navata destra insieme a un altro dipinto raffigurante una Madonna con bambino e Santi e attribuibile al Di Spigna.

Sempre di Di Spigna è un’Annunciazione presente sull’altare a destra dell’abside. Sulla parete a destra del primo altare della navata a destra è conservata una tela che raffigura la presentazione al Tempio della Vergine attribuita, anche questa, al Di Spigna.

Prima di lasciare la chiesa, alzate gli occhi al cielo, vedrete un elegante soffitto ligneo dove è incastonato un grosso dipinto raffigurante l’Assunzione della Vergine opera di un ignoto pittore di ambito provinciale. Dal 2012, accanto all’ingresso laterale della Basilica, c’è un museo dove è stato raccolto tutto i patrimonio della Basilica nei suoi sette secoli di attività.

INDIRIZZO
Basilica di Santa Maria di Loreto
Via Cso. Umberto I
80075 Forio (NA)

Note bibliografiche: Achille della Regione. Ischia Sacra. Ed. Clean

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