Da Serrara a Sant’Angelo

L’itinerario si sviluppa nel bacino di Serrara a 400 metri di quota. Si parte da Noia un tempo villaggio agricolo, un’atmosfera che ancora si respira guardando le case addossate le une alle altre.
Attraversando dei sentieri si arriva sul litorale dei Maronti fino a giungere ai Pizzi Bianchi splendido esempio di un processo proprio dell’area vulcanica che ha modellato queste rocce erose dal vento.
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Proseguendo lungo un sentiero scavato in profondità, accessibile solo agli escursionisti esperti, si raggiungono i Maronti.
È da Cava Scura, una delle sorgenti termali maggiormente sfruttata in epoca romana che, attraverso un’incisione scavata nel tufo verde, si arriva direttamente in spiaggia. Ci si imbatte subito nella località delle Fumarole, attività che prosegue anche in acqua, e dove, in spiaggia qualcuno riesce anche a cucinare, da uova sode a polli al cartoccio.
Alcuni cartelli vi indicheranno le zone da non percorrere a piedi nudi, lì dove la sabbia raggiunge i 100°.
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Oltrepassate le fumarole si giunge a Cava Petrella dove è presente un piccolo vulcano ormai inattivo.
L’itinerario prosegue verso Sant’Angelo. Risalendo infatti una stradina ricca di Boungaville il panorama offre una prospettiva d’insieme della baia dei Maronti. Siamo ormai a Sant’Angelo e vale la pena rinfrescarsi con un gelato o una bibita da prendere nella piazzetta più esclusiva dell’isola.

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