Aldo Pagliacci

Forio fu patria d’elezione di molti artisti degli anni ’50. Il circolo culturale era raccolto tutt’intorno il bar Maria, il bar internazionale situato al centro del corso di Forio che raccoglieva la cultura dell’epoca intorno a una tazzina di caffè.

Tra questi c’era Aldo Pagliacci che, da San Benedetto del Tronto, dove nacque, dopo aver peregrinato in giro per il mondo con i suoi pennelli, scelse Ischia come luogo dove trascorrere un lungo periodo della sua vita.

Tra i vari posti scelse anche l’Africa, era il periodo della campagna di Etiopia, e vi trascorse un periodo in un campo di concentramento nell’attuale Zimbabwe.

Durante gli anni ’50 approdò per la prima volta nel Comune diForio, al tempo al centro del fermento culturale internazionale, per poi scegliere di trasferirvisi, erano gli anni ’80,  a seguito della perdita di una gamba. La sua casa era esattamente al centro di quei vicoli saraceni in cui la storia delle incursioni sembra essere quanto mai recente.

Durante gli anni foriani tentò di rappresentare un ruolo nella vita politica del paese candidandosi alle comunali del maggio 1990 per il patito Comunista Italiano, ma morì due mesi prima per una grave influenza, contro la quale neppure il ricovero al Rizzoli poté fare nulla.

L’artista che fu associato, per i tratti e i colori dei suoi dipinti a De Chirico, è sepolto oggi, per sua volontà, nel cimitero di Forio. Il comune all’ombra del Torrione ricompare spesso nelle sue opere governate dalla satira.

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