Un viaggio tra i presepi di Ischia Ponte

È a Ischia Ponte che, durante le festività natalizie, risiede la tradizione del Natale: quella del presepe.

Sono in tanti che, nonostante il freddo, dedicano un pomeriggio a visitare i presepi posti in alcuni locali a fronte strada.
I gruppi che, ogni anno, danno vita a presepi bellissimi, sono due: parliamo del gruppo “È bell’ o’ presepe” e dell’Associazione “Amici del Presepe”. Da 9 anni il primo gruppo porta avanti il desiderio non solo di tramandare una delle tradizioni più belle lasciataci da San Francesco D’Assisi, ma cerca di lasciare quel messaggio di Pace e Speranza che il Salvatore ha portato all’umanità più di duemila anni fa, un messaggio che resta attuale ed è importante soprattutto oggi in una società dove sono andati perduti alcuni tra i valori più importanti. Scostata una tenda scura ecco che ci si trova davanti a un presepe maestoso, è buio e non appena si accendono le prime luci sembra di trovarsi davanti a un vero e proprio film.

I lampi in lontananza squarciano la notte, piove su Betlemme. D’un tratto un gioco di fiammelle e poi, a giorno, ecco che il presepe si anima. Sono 43 i pastori in movimento, tutti in terracotta e dotati di abiti originali; tra questi soprattutto donne che intraprendono i tanti mestieri che rendono vivo il paesaggio. Posti sui vari livelli sono 90 i pastori dai 10 ai 26cm.

Una voce, interrotta da belati di pecore, dai rumori che provengono dalle botteghe degli artigiani e da quello della pioggia, racconta quello che accadde in quella notte. Tutto è curato nel minimo dettaglio, dalla prima zolla di muschio all’ultima fiammella posta più in alto.

Poco più avanti, andando verso il museo del Mare, c’è poi il presepe dell’Associazione Italiana amici del presepe della sezione di Ischia. Il presepe ha un tocco unico, è infatti ambientato sull’isola d’Ischia e rappresenta la sua cultura e la sua architettura.
Da 10 anni il gruppo riporta la natività tra la gente e i paesaggi tipicamente ischitani, c’è infatti la sorgente di Nitrodi, i tipici terrazzamenti, il palazzo di Boccia e, accanto alla sacra famiglia, un pastore che raffigura il santo patrono dell’isola San Giovan Giuseppe della Croce, rappresentato con il saio tutto rattoppato perché veniva chiamato il santo delle 100 pezze in quanto, durante il periodo del suo noviziato, non cambiò mai cambiato saio.

Quando è buio una riproduzione del Castello Aragonese si illumina come durante la notte di Sant’Anna a simulare quell’incendio che minacciò gli isolani, un vento attraversa gli alberelli posti con cura sul presepe e il ruscello di Nitrodi scorre a vista d’occhio. È dalla fine degli anni ’70 che nel palazzo Iodice – Monti viene costruito questo bellissimo presepe e, gli stessi, sono ormai due anni che organizzano la scuola del presepe per i giovani che vorrebbero apprendere l’arte di questa tradizione secolare.

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