Parte dalla chiesa più fotografata dell’isola il nostro itinerario verso le chiese più belle. Parliamo della chiesa del Soccorso di Forio, posizionata in un bellissimo piazzale a picco sul mare. Si accede, all’interno, da alcuni scalini in pietra adornati da mattonelle colorate e raffiguranti volti di Santi e scene della Passione. Tante le miniature di velieri e imbarcazioni, distribuite lungo le pareti della Chiesa, come ex voto dei tanti che hanno trovato conforto dal mare in tempesta nella preghiera. Da notare senza dubbio è il crocifisso ligneo recentemente restaurato.
Usciti dalla Chiesa del Soccorso fate una bella passeggiata verso il lungomare dove troviamo la chiesa di San Francesco una piccola e suggestiva chiesetta dal quale, nei momenti di raccoglimento è possibile udire il suono del mare.
Il nostro itinerario prosegue verso il comune di Lacco Ameno soffermandoci nella piazza dedicata a Santa Restituta, patrona insieme a San Giovan Giuseppe della Croce dell’intera isola. È lì che sorge la chiesa dedicata alla Santa “restituita dal mare”. Una lapide posta all’ingresso ci dice che la Chiesa fu restaurata l’ultima volta nel luglio del 1886 ma pare che anticamente, in quella stessa area, durante il periodo pagano esistesse un tempio dedicato ai numi del IV secolo, è lì che sorse una basilica paleocristiana dedicata proprio a Santa Restituta.

La storia della Santa è accompagnata da due storie importanti che non si può non conoscere. La prima è ricordata ogni anno il 17 maggio durante i festeggiamenti in Suo onore. I cittadini più devoti inscenano infatti il suo arrivo su di una barca in fiamme sulle coste della spiaggia di San Montano. L’altra storia riguarda quello che l’isola d’Ischia rappresentò al tempo degli antichi greci la cui testimonianza è posta appena sotto la Chiesa, lì dove si trovano gli scavi di Santa Restituta, i resti di un’area industriale dove l’attività principale, dato il ritrovamento di numerosi cocci, era la cottura della creta.
Il nostro tour prosegue ancora verso il comune d’ Ischia, direzione Ischia Ponte. Prima di arrivarvi però, vale la pena soffermarsi nella chiesa dedicata a San Giovan Giuseppe della Croce posta sulla spiaggia della Mandra. È lì che si celebra il culto della “Bambinella”, la Madonna Bambina che, il 12 di settembre, viene portata in processione ancora in fasce su di una culla che prende la forma di una barca tra le vie del borgo in riva al mare cantando un antico canto in dialetto conservato dalle donne del posto.

Arrivati a Ischia Ponte è la Cattedrale dell’Assunta a richiamare la nostra attenzione; è lì che si svolgono le attività liturgiche più importanti dell’intera parrocchia. Quest’edificio andò a sostituire l’antica cattedrale del Castello Aragonese oggi ridotta a un rudere dopo gli ultimi bombardamenti da parte della flotta inglese. Tre gli ingressi della Chiesa, fatta costruire a pochi passi dal Castello Aragonese da Pietro Cossa, figlio di Giovanni Cossa governatore d’Ischia e Procida, nel 1388. La torre campanaria posta all’esterno fungeva, un tempo, come rifugio durante le scorrerie dei pirati. Ad oggi, a ogni tocco di campane, il borgo di Ischia Ponte sembra riscoprire un clima di festa. Sulle pareti è raccontata, attraverso dipinti settecenteschi, la vita della Madonna e i colori pastello utilizzati offrono al visitatore una dolce tranquillità. Della vecchia Cattedrale del Castello si conservano alcuni dipinti, un crocifisso di scuola Catalana risalente al 1200 e il battistero costruito assemblando le macerie di altri monumenti distrutti durante l’ultimo bombardamento.

Lasciando il comune d’Ischia si prosegue verso Barano dove abbandoniamo per un attimo la tradizione in favore di una delle chiese più nuove e di stile moderno che abbiamo sull’isola. È la chiesa di Maria SS Madre, la cui modernità è riconoscibile sin dall’esterno; l’ edificio si differenzia fortemente dai profili delle vecchie case del comune collinare. Forma asimmetrica, vetrate colorate e pareti bianche sgombre da statue e da quadri; colpisce la crocifissione posta alle spalle dell’altare quasi fosse sospesa in aria.
Ultimo comune che ci resta da visitare è quello di Serrara Fontana e, tra le chiese più belle, anche se ormai ha perso la sua funzione primaria non possiamo che menzionare l’eremo di San Nicola per la suggestione che risiede nella sua storia. Posizionato sul punto più alto dell’isola, la cima del monte Epomeo, rappresenta uno dei più antichi esempi di architettura rupestre. Scavato completamente in pietra di tufo esisteva già nel 1459 come luogo di ritiro per le monache, voluto dalla nobildonna Beatrice Quadra. Dopo 18 anni di chiusura finalmente l’eremo è stato ristrutturato e riaperto nell’estate 2015, pronto per essere ammirato e fotografato da tutti.

Scendendo verso San’Angelo, il nostro tour tra le chiese più belle si ferma in quella di San Michele Arcangelo. La devozione dei santangiolesi risiede tutta nella grande festa organizzata in onore del santo il 30 settembre. Modesta nella sua struttura, fu edificata nel 1850 per volere di Giuseppe Iacono. La effige di San Michele Arcangelo è presente in una piccola nicchia posta ai lati dell’altare. Il Santo dal mantello rosso è fermo nell’attimo in cui calpesta Lucifero brandendo con la destra la spada e con la sinistra la bilancia. Zaino in spalla dunque, alla scoperta delle chiese più belle dell’isola d’Ischia!
